Fortnite, il cyberbullismo e tutto quello che i vostri figli non vi raccontano.
Oggi vi parlerò di Fortnite, dei giochi online in generale e di cosa nascondono.
Fortnite è un videogioco del 2017 sviluppato da Epic Games e People Can Fly.

Davvero interessante come grafica. L’idea del gioco è quella di sfidarsi con altri utenti online in battaglie. Il videogioco presenta varie modalità di gioco che condividono lo stesso motore grafico.
È consigliato ad utenti dai 12 anni in su, sia per la difficoltà dell’uso, sia per lo scopo di eliminazione degli altri utenti mediante l’utilizzo di armi.
Nel gioco non si assiste a scene cruente con sangue o altro.
Molto attratti da questo gioco sono i bambini dai 6 ai 12 che ne sono completamente rapiti.
Mia figlia di 8 anni ha iniziato a giocare a Fortnite da qualche mese. Inizialmente non vedevo nulla di negativo, giocava online con bambini della sua età.
Aveva creato delle comitive di gioco online con tantissimi amici mediate veri e propri appuntamenti. Mi sembrava un ottimo mezzo per allenare le qualità organizzative nei gruppi, per socializzare aiutati dall’uso delle cuffie, per parlare direttamente con i propri amici in partita.
Poi sono iniziate le richieste per l’ acquisto di strumenti per raggiungere degli obbiettivi, pass battaglia, skin etc…
Anche in questo non vedevo nulla di sbagliato con 10€ si poteva acquistare un pass con skin in regalo.
Con il passare dei giorni ho iniziato a seguire più da vicino l’evoluzione del gioco e sono rimasta scioccata.
Ho visto e sentito l’odio smisurato nei confronti del più debole, accuse, parolacce, bestemmie, offese nei confronti di chi gioca e dei genitori.
Tutte rivolte verso i membri della squadra perché incapaci di fare un azione o di difendere gli altri.
Ho conosciuto la parola NABBO, ripetuta continuamente anche da mia figlia, in tutte le sfaccettature NABBO, NABBA, NABBISSIMO etc
Non conoscevo il significato e l’origine del termine che ho cercato on-line.
NABBO deriva da Nub, termine inglese che indica persona inesperta con poca esperienza.
Ho visto mia figlia e ho sentito altri amici piangere perché si sentivano inferiori, offesi e esclusi dai gruppi perché meno esperti.
Ho visto un atteggiamento di bullismo spietato nei confronti dei più deboli, dei nuovi.
Tutto ciò per cui lottiamo, il rispetto per il diverso, la comprensione etc…distrutto.
Cari genitori ascoltate quello che accade mentre i vostri figli giocano ed educateli ad avere un freno e a misurare e pesare i termini utilizzati.
Le parolacce e in particolare le bestemmie in bocca ai bambini sono qualcosa d’inaccettabile.
I giochi online dovrebbero rappresentare un momento di divertimento e svago.
Io ho deciso di limitare drasticamente il tempo di gioco sulla Play Station e ho raccomandato l’utilizzo di un linguaggio moderato e gentile nei confronti degli amici e dei meno esperti.